rnrnrnInsomma il team Mercedes non ha spremuto al massimo la vettura, considerando anche lo stato di forma non perfetto dei suoi due piloti (Hamilton influenzato e Rosberg dolorante al collo). Il team campione del mondo comunque è stato quello che ha mietuto più chilometri, come a Jerez. Considerando che nel 2014 l’affidabilità è stata l’unica debolezza della squadra il risultato è positivo ma ovviamente non ancora confortante, considerato che Rosberg un guasto lo ha patito l’ultimo giorno.rnrnIn termini di affidabilità netti passi avanti rispetto a 12 mesi fa anche per Red Bull e Toro Rosso, uniche due scuderie rimaste motorizzate Renault.rnrnQUESTA LA SOMMA DEI GIRI EFFETTUATI DAI TEAM NELL’ARCO DEI 4 GIORNI DI PROVE:rn1. Mercedes, 446 giri – 2,076 kmrn2. Red Bull (Renault), 418 giri – 1,945 kmrn3. Toro Rosso (Renault), 411 giri – 1,913 kmrn4. Williams (Mercedes), 407 giri – 1,894 kmrn5. Lotus (Mercedes), 361 giri – 1,680 kmrn6. Ferrari, 345 giri – 1, 605 kmrn7. Sauber (Ferrari), 318 giri – 1,480 kmrn8. Force India (Mercedes), 304 giri – 1,415 kmrn9. McLaren (Honda), 124 giri – 577 kmrn rnFornendo il proprio motore anche a Force India, Lotus e Williams, quella Mercedes è la power-unit che ha totalizzato più chilometri. Il propulsore Ferrari, oltre che sulla rossa di Maranello, è invece montato anche dalla Sauber.rnrnPiacevole scoperta per i tifosi rimasti delusi lo scorso anno dal nuovo “sound” dei motori ibridi: i maggiori indici di potenza e il numero di giri toccato dalle power-unit2015 ha determinato un rumore (canto, per gli appassionati…) dei motori più alto rispetto al 2014.rnrnInoltre vi è stato un incremento del 16% in quanto a chilometri effettuati in questo secondo test, rispetto al secondo test dell’inverno 2014; è segno che il nuovo regolamento entrato in vigore 12 mesi ha determinato una Formula Uno in fase di crescita costante.rnINFINE QUESTA E’ LA CLASSIFICA DEI CHILOMETRI EFFETTUATI DALLE DIVERSE POWER-UNIT:rn1. Mercedes, 1,518 giri – 7,066 kmrn2. Renault, 829 giri – 3,858 kmrn3. Ferrari, 663 giri – 3,086 kmrn4. Honda, 124 giri – 577 kmrnrn rnrn[showpicc]600_force.jpg[/showpicc]rn
rnrnrnArchiviate le prestazioni, arriviamo al “giallo” delle prove.rnrnPoco prima della pausa pranzo dell’ultimo giorno la McLaren-Honda di Fernando Alonso rallenta, tra le curve 3 e 4, per poi sbattere a velocità relativamente ridotta contro il muretto, all’interno.rnrnrn[showpicc]600_alocrash2.jpg[/showpicc]rnrn rnLa vettura resta integra ma il pilota non esce dall’abitacolo. Solo con l’arrivo dell’auto medica Alonso viene aiutato ad uscire e portato al centro medico del circuito. Le telecamere non hanno ripreso la scena dell’impatto, ricostruita solo da sequenze fotografiche. Lo spagnolo viene in seguito trasportato all’ospedalerndi Barcellona, dove si trova tuttora “per un recupero in tutta tranquillità e per riprendersi totalmente dagli effetti dei farmaci a cui è stato sottoposto”, recita un comunicato della Mclaren.rnrnLe condizioni di Fernando dunque non sono gravi, il pilota è cosciente e probabilmente potrà anche essere a disposizione della squadra per gli ultimi test, fanno sapere.rnrnrn[showpicc]600_alocrash.jpg[/showpicc]rnrn rnCiò che gli stessi addetti ai lavori però non riescono a spiegarsi è il rapporto tra i danni tutto sommato lievi subiti dalla vettura e il trauma che ha costretto Alonso addirittura a un ricovero in ospedale.rnrnI pezzi della MP4-30 sono stati prelevati dalla squadra e verranno analizzati attentamente, segno che l’incidente non è certo avvenuto per cause banali. Eppure il team parla di una folata di vento particolarmente violenta e improvvisa che ha sorpreso il bi-campione del mondo, facendolo urtare e sfregare il muretto per 15 secondi in modo violento ma soprattutto inaspettato.rnrnVoci nei box hanno parlato verosimilmente di un guasto elettrico che abbia provocato una scossa la quale ha reso incosciente per qualche secondo il pilota spagnolo. Altra ipotesi riguarda dei fumi tossici che si possono essere sprigionati dentro l’abitacolo a seguito di un guasto al sistema ERS.rnIl team inglese respinge ogni tipo di accusa, sostenendo che al momento dell’impatto Fernando fosse invece cosciente in quanto dalla telemetria (privata) è evidente come il pilota stesse premendo il pedale del freno al momento dell’impatto.rnrnEppure è la stessa storia della F.1 che ricorda come in un recente passato un meccanico rimase fulminato da una scossa toccando una monoposto ai box; oppure Felipe Massa nel famoso incidente in Ungheria, seppur privo di sensi perché colpito da una molla, azionò il pedale del freno più volte spingendolo col peso del corpo.rnrnLa narrazione distesa della vicenda nel comunicato Mclaren lascia qualche dubbio, anche in relazione alle reazioni molto tirate dell’immediato.rnComunque il team di Woking spera di avere Alonso per gli ultimi test, considerando che sino ad oggi l’impalpabile squadra motorizzata Honda si sia messa in luce più per i guasti che per le prestazioni.
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