rnrnrnLa Force India-Mercedes ha saltato i test di Jerez. La nuova vettura non era pronta, mentre scalpitano i suoi piloti riconfermati, Hulkenberg e Perez. Entrambi ormai sono ex promesse.rnrnSergio Perez ha pagato una macchina poco competitiva nella sua breve esperienza in Mclaren e ora si trova a doversi ricostruire.rnrnNico Hulkenberg vive invece una condizione simile a quella di Alonso, amara. Il tedesco trova consenso sia tra gli addetti ai lavori sia tra gli appassionati; doveva essere l’erede di Schumacher e si è ritrovato oscurato da Vettel: a 27 anni e con 6 stagioni (1 da collaudatore) all’attivo non ha nemmeno provato il piacere di salire su un podio di F1…rnrnPer raggiungere i box della Toro Rosso-Renault a Jerez e Barcellona Max Verstappen si dovrà far dare un passaggio da qualcuno. Il figlio dell’ex F1 Jos Verstappen compirà 18 anni il 30 settembre.rnrnL’olandese non ha commesso sbavature durante i primi chilometri e la scuderia italiana, costola della Red Bull, non è certo in lizza per titolo. Insomma Max sembra non subire alcuna pressione, eppure a Melbourne avrà tutti gli occhi puntati addosso. Non è certo la prima volta che “un figlio d’arte” sbarca in F1 ma in questo caso, nonostante abbia vinto le poche categorie giovanili dove ha militato, Verstappen sembra veramente spinto dalla figura ingombrante del padre e dalla Red Bull.rnE’ curioso pensare che nel 1996 Jacques Villeneuve, figlio di Gilles, si presentò in F1 solo dopo aver vinto la 500 Miglia di Indianapolis a 24 anni. Recentemente in Toro Rosso Jaime Alguersuari e Jean-Eric Vergne hanno incominciato e concluso la carriera in F1 non ancora ventiquattrenni.rnrnSimile ragionamento si potrebbe fare per il compagno di team di Verstappen, Carlos Sainz jr. Figlio del rallista omonimo, 2 volte campione del mondo a inizio anni ’90, Sainz Jr gode però di un palmarès tradizionale per i suoi 20 anni.rnSalvo casi particolari i posti in Red Bull saranno occupati per qualche stagione, di conseguenza i due giovani debuttanti del team italiano dovrebbero avere un paio di stagioni per crescere e potersi esprimere.rnrnrn[showpicc]600_str.jpg[/showpicc]rn
rnrnrnRivitalizzata dalla nuova livrea e, a quanto è sembrato a Jerez, anche dalla nuova power-unit Ferrari, la Sauber-Ferrari scommette anche essa su una line-up tutta nuova: Marcus Ericsson e il debuttante Felipe Nasr.rnrnLo svedese, 24enne ex Caterham, potrà finalmente dimostrare il proprio valore, considerata la pochezza della sua vettura d’esordio lo scorso anno. L’obiettivo stagionale sarà quello di conquistare i primi punti iridati.rnrnIl brasiliano Nasr invece porta in dote un ricco sponsor brasiliano (che ha colorato la livrea); fondamentale, considerato il fatto che come la Force India, la Sauber naviga in acque difficili a livello economico. E’ risaputo che i piloti brasiliani abbiano il peso dei propri mitici predecessori in F1 e che in generale, tra stampa nazionale particolarmente passionale e grandi sponsorizzazioni siano sotto pressione più di altri. Nasr lo scorso anno è stato terzo pilota Williams, mentre nelle passate stagioni ha corso in GP2 senza però registrare successi.rnrnrn[showpicc]600_sauber.jpg[/showpicc]rn
rnrnrnLa Lotus-Mercedes, infine, ha saltato la prima giornata di prove a Jerez. La scuderia inglese da quest’anno monterà i vincenti propulsori Mercedes, rinunciando alla storica collaborazione con Renault. Il progetto 2015 sembra meno esasperato rispetto a quello fallimentare del 2014. Grosjean e Maldonado formano una coppia verosimilmente di umore identico a quella della Force India. Entrambi i piloti infatti hanno mostrato doti velocistiche di primissimo ordine, caratterizzati in particolare da una guida ruvida, generosa e spettacolare anche se a volte poco redditizia.rnrnIl francese Romain Grosjean nella seconda parte di stagione 2013 è stato costantemente nelle posizioni di vertice, capace di lottare alla pari con Vettel e il compagno di allora Raikkonen. Lo sciagurato progetto 2014 gli ha tarpato le ali nel momento della consacrazione.rnrnPastor Maldonado è un tipo umorale, nel 2014 si è adeguato scoraggiandosi alla pessima situazione della sua squadra: se anche la nuova Lotus non sarà competitiva difficilmente lo vedremo sgomitare nelle retrovie. Il venezuelano ha abbandonato la Williams proprio quando questa diventava competitiva calandosi nell’abitacolo nero-oro nel momento peggiore. Però, va evidenziato, che nonostante l’ottima stagione passata, né Bottas né Massa hanno saputo vincere, cosicché l’ultimo successo Williams è ancora quello ottenuto da Pastor a Barcellona nel 2012.
rnrnrn[showpicc]600_lotus.jpg[/showpicc]rn
rnrnrn