Ormai quando si pensa al Circuit of The Americas di Austin, in Texas, viene naturale il collegamento con Marc Marquez, unico vero dominatore da tre anni a questa parte.
Su questo tracciato il pilota della Repsol Honda aveva ottenuto la sua prima vittoria nella classe regina MotoGP™, poi bissata l’anno scorso con un gap impressionante per i rivali. Quanto però mostrato in gara oggi (e forse ancor più in qualifica ieri) ha confermato la forza di questa connessione tra il campione del mondo in carica e il CoTA, ormai divenuto la sua ‘seconda casa’.rnrnSorrisi e abbracci anche in casa Ducati, che con Andrea Dovizioso centra il secondo posto consecutivo (dopo quello di due settimane fa a Losail) grazie a una GP15 sempre più competitiva e che non teme il confronto diretto con le rivali. La piazza d’onore ottenuta dal forlivese alle spalle di Marquez (che qui in Texas, equivale per certi versi a una vittoria), è stata conquistata lottando ad armi pari sino agli ultimi metri contro la M1 di Valentino Rossi.rnrnIl nove-volte iridato conserva la testa della classifica iridata con 1 solo punto di vantaggio su Dovizioso e 5 su Marquez. Il pesarese ha dato ancora una volta prova della sua sensibilità nella guida e della sua determinazione. Soprattutto è stato significativo (come già 2 settimane fa in Qatar) vedere tre italiani lottare col coltello fra i denti per la seconda posizione assoluta: alla bagarre infatti non si è certo tirato indietro Andrea Iannone. Il pilota di Vasto, con una serie di giri veloci, ha saputo venir fuori dalle retrovie sino alla quarta piazza provvisoria, che però si è visto costretto a cedere nel finale a Jorge Lorenzo.rnrnUn plauso va sicuramente anche al maiorchino della Movistar Yamaha che, nonostante problemi di grip e un’improvvisa bronchite diagnosticatagli venerdì dai medici, ha saputo guidare sopra i problemi raccogliendo altri preziosi punti iridati. Al suo compagno di marca, Bradley Smith (Monster Yamaha Tech3), va invece la palma del migliore di piloti-satellite, ottenuta proprio davanti al connazionale Cal Crtuchlow (CWM LCR Honda).rnrnAlle spalle dell’inglese, rispettivamente in ottava e nona posizione, si sono piazzate le due Suzuki dell’esperto Aleix Espargarò e del rookie Maverick Vinales: quando siamo appena alla seconda gara, i due spagnoli hanno condotto le loro GSX-RR in piena Top Ten (chiua da Danilo Petrucci), segno dell’ottimo lavoro svolto ai box sotto l’attenta direzione di Davide Brivio.rnrnDietro il giapponese Hiroshi Aoyama, qui chiamato a sostituire l’infortunato Dani Pedrosa, in 12ª posizione si classifica la prima ‘Open’ dello schieramento: è la Desmosedici di Hector Barberà (Avintia Racing), che vince il suo personale campionato sulle RC213V-RS di Nicky Hayden (oggi alla presenza numero 200 nella classe regina MotoGP™) e dell’altro esordiente Jack Miller.rnrnPrimo punto iridato per l’Aprilia, che con Alvaro Bautista (Aprilia Racing Gresini) chiude in 15ª posizione.